Circa un anno e mezzo fa, «unisono» ha pubblicato un articolo sul progetto di ricerca della Scuola universitaria delle arti di Berna (HKB) «La musica bandistica in Svizzera 200 anni fa». I ricercatori sono ora a metà strada e hanno ottenuto i primi risultati. «unisono» ha reso visita al team di lavoro - composto da Miryam Giger, Yannick Wey e Adrian von Steiger - al Klingendes Museum di Berna. Oltre allo stato dei lavori, si è fatto raccontare delle sorprese apparse in corso d'opera.
Miryam Giger (MG): Sì, abbiamo fatto suonare agli studenti della Scuola universitaria delle arti di Berna (HKB) dei brani musicali di quel periodo su strumenti originali e abbiamo potuto farci un'idea concreta della sonorità dell'epoca.
Adrian von Steiger (AS): Lo studente che ha suonato il serpentone - uno strumento basso - è uno studente di tuba di Hong Kong.
MG: Sì, l'equilibrio sonoro ha funzionato molto bene, anche se all'epoca un organico completo consisteva di circa quindici fiati e cinque percussionisti(!). Tuttavia, le percussioni non erano troppo forti o i clarinetti troppo piano. La sorpresa più grande ce l'hanno fatta le percussioni originali. La mezzaluna turca in particolare, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, ha una sonorità piacevole e integra l'impasto sonoro in modo ideale.
Un ensemble di studenti della HKB ha suonato i brani antichi con strumenti coevi. Il risultato si è potuto ascoltare per la prima volta nella trasmissione «Fiirabigmusig» della rete Musikwelle, della SRF, il 1o settembre 2025:
Ascoltare i brani antichi a partire da 23 min. 16 sec.:
entrambi composti da Heinrich Tobler, un importante compositore svizzero dell'epoca
Da 26 min. 56 sec.:
marcia composta da M. J. Reisinger (circa 1838), all'epoca direttore della società bandistica di Rorschach
AS: La batteria di percussioni delle «bande turche» era ispirata alla musica militare turca. I fiati erano invece strumenti europei, tra cui i clarinetti dell'epoca con solo cinque chiavi, corni e trombe naturali senza valvole e un serpentone. Purtroppo, non un solo bocchino dell'epoca si è conservato.
MG: All'epoca, gli strumenti a percussione erano considerati esotici e avevano diversi nomi, a volte molto divertenti. Per esempio la mezzaluna turca, chiamata a volte anche cappello cinese. I piatti potevano essere definiti anche cembali. C'erano poi una cassa e un rullante, anche designati come tamburo grande e piccolo o definiti con nomi stranieri.
AS: Tra il materiale della società bandistica di Rorschach è apparsa la lista di un organico intorno al 1832. Il manoscritto elenca: «9 clarinetti, 1 ottavino, 3 corni (allora naturali), 2 trombe (allora naturali), 2 fagotti, 1 trombone, 1 serpentone, 1 cassa («Catuba»), 2 rullanti («Caisse Roulante»),
1 mezzaluna turca («Halbmond») e 1 paio di piatti. La società al completo è composta da 24 uomini». Per l'epoca si trattava di una formazione piuttosto grande.
Yannick Wey (YW): Abbiamo scoperto che già allora si cercava di svolgere le prove con l'organico al completo ed evitare le assenze, e che le situazioni erano simili a quelle di oggi. Le regole della società bandistica di Heiden (1826-1836) dimostrano che i suoi incontri si svolgevano in modo molto disciplinato e regolamentato. Invece dell'odierna quota di membro, i musicanti pagavano una tassa di entrata e di uscita alle prove.
YW: L'assenza e il ritardo erano puniti con delle multe. La multa ammontava a otto kreuzer (una moneta utilizzata fino al 1850 nei cantoni di lingua tedesca) se si arrivava un'ora in ritardo, a quattro kreuzer se il ritardo era di mezz'ora. Le eccezioni erano la malattia, il servizio militare o un lutto. Il regolamento stabilisce che l'ora di riferimento era quella segnata dall'orologio della torre del comune. Se la società bandistica era in viaggio e non c'era un orologio ufficiale nelle vicinanze, ci si basava sull'orologio da tasca del presidente. Per i musicanti, alzarsi o abbandonare la prova costava ancora più caro: addirittura dodici kreuzer. All'epoca gli strumenti erano molto preziosi e non potevano essere dati in prestito; le violazioni erano punite con multe molto elevate.
AS: Nella maggior parte dei casi si trattava di persone della classe media, per esempio contadini, impiegati comunali o anche contadini tessitori, che oltre all'attività agricola svolgevano lavori tessili al proprio domicilio. I musicanti erano generalmente ben formati.
MG: I 49 libretti e i 20 strumenti ci hanno fornito indicazioni su chi suonava quale strumento, quando la banda si esibiva e quali brani erano eseguiti. Per esempio, il libretto etichettato «Libretto Flauto Primo con 120 pezzi, appartenente a Martin Signer nella Schmedshaus», o quello del fagottista Joh. Jakob, Zuberbühler, di Auen, del 1849.
MG: Sì, tra i libretti musicali del 1849 abbiamo trovato anche del materiale che risale all'inizio del secolo, verso il 1800! Pertanto, tutta la ricerca sulla musica bandistica dovrebbe indagare più indietro di quanto si pensasse, e le strade sono più tortuose del previsto. Questo rende il tutto ancora più interessante!
MG: Ce ne sono diversi. I primi cento brani contenuti in parte dei libretti sono del XVIII secolo. Nella copertina di un libretto per tromba, però, quando abbiamo staccato la carta di bordatura, abbiamo trovato indizi che i libretti appartenessero a qualcun altro precedentemente .
MG: Non è chiaro esattamente come fossero utilizzati. Contengono appunti, ma non si può sapere quando, dove e da chi questi siano stati presi. In parte sono annotati i nomi delle note come do, re, mi eccetera. Più tardi, quando sono arrivati gli strumenti a valvole, sono state segnate le diteggiature. Ma probabilmente non sarà possibile chiarire con certezza quanto i musicanti fossero in grado di leggere le note o quanto suonassero a memoria.
AS: A differenza delle orchestre sinfoniche, la musica bandistica ha adottato immediatamente i nuovi strumenti a valvole e li ha integrati nelle sue formazioni. Le prime trombe a valvole avevano piccoli assoli. Strumenti a valvole bassi e tenori sono seguiti un po' più tardi. Nella seconda metà dell'Ottocento sono poi apparse delle vere e proprie bande di ottoni.
YW: Difficile stabilirlo. In parte avevano compiti di rappresentanza comunale, marciavano all'interno di sfilate o accompagnavano gli eventi della Chiesa. Anche la navigazione a vapore sul Lago di Costanza aveva un ruolo: le società suonavano nei porti e sui battelli, e così si è creata una rete di contatti che andava oltre i confini nazionali. All'epoca non esistevano ancora i concerti di gala; piuttosto, per esempio, un albergo invitava una società bandistica a tenere un concerto. Le esibizioni potevano essere diverse, a dipendenza del fatto che le società avessero compiti militari da svolgere oppure no.
YW: La musica militare aveva un ruolo significativo. Alcuni contratti stabilivano per esempio che, se necessario, i membri dovevano imparare a suonare meglio e pagarsi da soli le lezioni sostenute. La banda del Toggenburgo è stata addirittura ingaggiata dal cantone di San Gallo per svolgere compiti da musica militare. Si svolgevano controlli di qualità per verificare se il livello musicale fosse sufficiente.
MG: Finora no. Abbiamo ancora due anni di tempo, ma credo che rimarrà un mistero irrisolto. I libretti raccontano comunque una storia: le persone erano già in contatto attraverso la rete della musica bandistica, e questo prima ancora che emergessero le moderne tecnologie o le federazioni bandistiche eccetera, che hanno poi facilitato gli scambi.
AS: Siamo piacevolmente sorpresi! Non ci aspettavamo di arrivare a così tante nuove e sorprendenti scoperte.
La 28a edizione del congresso IGEB si terrà dal 2 al 6 luglio 2026 presso la HKB di Berna, sotto il titolo «Blasmusik - Kulturerbe und Wandel» («Musica bandistica - patrimonio culturale e trasformazione»). In questa occasione saranno presentati anche i risultati del progetto di ricerca «Musica bandistica in Svizzera 200 anni fa».
Ai congressi internazionali dell'IGEB - la Società internazionale per la ricerca e la promozione della musica bandistica - scienziati, direttori, musicisti interessati e dilettanti condividono le loro conoscenze e le loro esperienze.